Ritrovato da Paolo Baretti nel maggio del 1976, durante dei lavori edili lungo la strada che dalla provinciale 36 conduce al porto di Bodio (ora lido di Bodio), il masso di Bodio ha subito numerosi spostamenti per giungere infine nel suo ultimo luogo di conservazione all’ingresso del museo Neo Bodio. Sulla superficie del masso sono stati identificati due tipi d’incisione: una attribuibile alla tipologia coppella, collocata nella parte sommitale della roccia, nei pressi dell’angolo tra le due superfici del masso, e una nella parte degradante del masso raffigurante un elemento circolare attribuibile ad un probabile disco. La tecnica utilizzata per la realizzazione delle incisioni è quella a percussione diretta, probabilmente con uno strumento litico. Non è possibile definire l’esatta posizione e orientamento delle decorazioni poiché il sasso è stato più volte spostato e non si trova nel contesto originale.
Dove si trovano i massi?
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Intervento di valorizzazione
Il percorso dei Massi Errattici è un intervento finanziato attraverso i fondi PNRR M1C3 I 2.1 messi a disposizione dalla Comunità Europea all'interno del gruppo di iniziative che prevede la costruzione del Museo Palafitticolo NeoBodio e il potenziamento del Museo dei Fossili di Besano. L'obbiettivo del progetto è quello di creare un percorso storico naturalistico alla scoperta di queste antiche testimonianze.

Il Museo Palafitticolo di Bodio Lomnago
Nel sarà inaugurato a Bodio Lomnago, sulle sponde del Lago di Varese, il Museo Palafitticolo contenente importanti
reperti archeologici rinvenuti nei fondali del lago, e una ricostruzione di una capanna palafitticola. Il Museo sarà visitabile
e conterrà una sala immersiva dove verranno riprodotte inedite riprese dei siti palafitticoli presenti sui fondali dei laghi del varesotto.
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